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Da vedere

I Sassi di Matera

I Sassi di Matera sono patrimonio UNESCO dell'umanità dal 1993. Sono stati il primo sito dell'Italia meridionale. Essi rappresentano un ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare nelle caverne fino alla modernità. I Sassi di Matera costituiscono un esempio eccezionale di accurata utilizzazione nel tempo delle risorse della natura: acqua, suolo, energia. La città della pietra, centro storico di Matera scavato a ridosso del burrone, è stata abitata in realtà almeno dal Paleolitico: alcuni tra i reperti trovati risalgono al XIII millennio a.C., e molte delle case che scendono in profondità nel calcare dolce e spesso (calcarenite) della gravina, sono state vissute senza interruzione dall'età del bronzo (a parte lo sfollamento forzato negli anni cinquanta).

Le Chiese Rupestri

Le chiese rupestri del territorio di Matera, fondate principalmente nell'Alto Medioevo, sono edifici scavati nella roccia. Inizialmente nate come strutture religiose, nel corso del tempo hanno subito diverse trasformazioni d'uso, diventando abitazioni o ricoveri per animali. Sono un'importante testimonianza della presenza di comunità di monaci benedettini, longobardi e bizantini. Talune chiese, inoltre, pur nella sostanziale impostazione latina, presentano elementi bizantini, o viceversa, chiese architettonicamente greche hanno spazi liturgici di tipo latino. Le chiese rupestri contengono spesso affreschi ed elementi scultorei, che, oltre alla funzione decorativa, inducevano alla contemplazione e alla preghiera. Elenco chiese rupestri: S. Pietro in Principibus, Madonna della Croce, Cripta del Peccato Originale, Parco dei Monaci, Vitisciulo e S. Luca, Madonna delle Virtù, S. Lucia alle Malve, S.Maria de Idris, Convicinio di S. Antonio, S. Barbara, S. Maria della valle o La Vaglia, Parco Archeologico Storico Naturale della Murgia e delle chiese rupestri del Materano.

I Musei

Museo Ridola - Via Ridola, 24: istituito il 9 febbraio 1911, ha avuto origine grazie alla donazione allo Stato della collezione di reperti archeologici, raccolti dal Senatore Ridola, durante la sua attività di ricerca. Il primo nucleo del museo venne collocato nel seicentesco ex-convento delle Clarisse e conteneva materiali dal Paleolitico all'età del Bronzo, ed esposti in vetrine di legno.

Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata - Piazza Pascoli, 1 (presso Palazzo Lanfranchi): Inaugurato il 6 Maggio del 2003 presso il palazzo Lanfranchi a Matera, il Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Regione Basilicata è suddiviso in tre sezioni. La prima raccoglie quadri, sculture lapidee, statue in legno, argenti ed affreschi provenienti da tutto il territorio regionale. Sono più di 100 le opere d'arte esposte in questa sezione, realizzate in un arco temporale che va dal Medioevo al Settecento.

MUSMA - Palazzo Pomarici, Rione Sassi: Il Museo della Scultura Contemporanea - Matera, originale 'museo in grotta' gestito dalla cooperativa Synchronos dal 2011, è inserito nella suggestiva cornice del seicentesco Palazzo Pomarici. Un museo unico per la perfetta simbiosi tra le sculture ed alcuni tra i più caratteristici luoghi scolpiti nel cuore dei Sassi: gli spazi museali, infatti, coprono non solo le aree edificate del palazzo, ma anche i vasti ipogei scavati, dove le opere d'arte esposte vengono rigenerate dalla suggestione e dalla forza degli ambienti rupestri.

Museo laboratorio della civiltà contadina - Via S. Giovanni Vecchio.

La Cattedrale

La Cattedrale di Matera offre una splendida veduta sul Sasso Barisano. La costruzione risalente al XIII secolo sorge sui resti dell’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio. Dal 1627 la cattedrale fu dedicata alla Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio, protettori della città. La facciata dell’edificio in stile romanico – pugliese presenta un bel portale riccamente decorato sormontato dalla statua della Madonna della Bruna, e un imponente rosone a 16 raggi (simbolo della ruota della vita) sovrastato dall’arcangelo Michele che schiaccia il drago e circondato da due figure maschili ai lati ed un’altra in basso che funge da atlante. L’interno, rimaneggiato in epoca barocca, è a croce latina con tre navate separate da colonne con capitelli medioevali figurati. Oltre al celeberrimo presepe di pietra realizzato nel 1534 da Altobello Persio, la basilica conserva numerosi tesori.

Il Castello Tramontano

E' situato su una collinetta, chiamata collina di Lapillo, sovrastante il centro storico della città di Matera. In stile aragonese, il castello , con un maschio centrale e due torri laterali rotonde, smerlate e dotate di feritoie, fu fatto costruire a partire dal 1501 dal conte Gian Carlo Tramontano, feudatario di Matera. Il nuovo re di Napoli, Ferdinando II, aveva promesso ai materani di non cedere più la città ad alcun feudatario, dopo che questa si era già liberata più volte dal giogo feudale pagando diversi riscatti per restare città libera ad autonomo reggimento, cioè dipendente direttamente dalla Corona reale. Invece il conte Tramontano, che vantava crediti nei confronti dell'Erario reale, chiese ed ottenne la Contea di Matera nel 1496.

Il Palombaro

Grande cisterna scavata sotto la centralissima Piazza Vittorio utilizzata fino ai primi decenni del secolo scorso per la raccolta di acqua potabile. Deve il suo nome a “plumbarius”, parola latina usata per indicare coloro che rivestivano di piombo le condutture degli acquedotti e, più in generale, qualunque cosa avesse a che fare con i lavori idraulici. Costruita nel 1846 per volere di Mons. La maestosa cisterna è stata riportata alla luce nel 1991 in occasione dei lavori di sistemazione della piazza. Il serbatoio, profondo 15 metri e contenente circa 5.000 metri cubi d’acqua, era parte di un ingegnoso sistema di raccolta d’acqua formato da una complessa trama di canali, grotte, gallerie, cisterne sotterranee, per recuperare le acque piovane, e le acque della falda nelle vicinanze del Castello Tramontano a Monte.

La Casa Grotta

La casa descrive le condizioni di vita nei Sassi prima del loro abbandono forzato da parte dei contadini. E' stata abitata fino al 1957 da una famiglia di 11 persone (più animali), si compone di un unico ambiente, in parte scavato e in parte costruito, arredato con mobili e attrezzi d’epoca. C’è il focolare con la cucina, il letto con il materasso ripieno di foglie di granturco, il piccolo tavolo con un unico piatto al centro dal quale tutti mangiavano, il vaso da notte usato per i bisogni corporali, il telaio per la filatura, la zona con la mangiatoia per il mulo, la cavità in cui si raccoglieva il letame usato per riscaldarsi, la cisterna dove l’acqua piovana veniva convogliata attraverso un sistema di canali.

CASA NOHA del Fai - Viaggio nell'anima di Matera

Migliaia di anni di storia scritti in una roccia friabile e porosa come il tufo: le pareti di Casa Noha non raccontano solo la vita di un'antica dimora ma si tramutano nel teatro di una storia narrata di Matera, dalla Preistoria al giorno d'oggi. I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera, a cura di Giovanni Carrada, offre al visitatore, grazie al contributo di Fondazione Telecom Italia, un’esperienza immersiva che coniuga nuove tecnologie e cultura e che attraverso documenti rari e inediti mostra la prima ricostruzione completa della storia della città da diverse prospettive, dall'architettura alla storia dell'arte, dall'archeologia alla storia del cinema. Usciti da Casa Noha il viaggio continua grazie all'App Matera Invisibile.

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